Puntualità come forma di rispetto, nella vita privata così come nel lavoro


A chi non è mai capitato di avere un imprevisto e posticipare o annullare un appuntamento? Bè ricordando quella sensazione di insuccesso o l’aver subito almeno una volta nella vita questa decisione presa da altri. E’ buona prassi essere puntuali una volta preso un impegno con altre persone.

Essere in ritardo ad un appuntamento è una forma di mancanza di rispetto nei confronti di chi attende il nostro arrivo. Quel che resta è un incontro che non inizia sotto una buona luce e che ne risentirà nel suo svolgimento. La puntualità è segno di buona educazione e di attenzione nei confronti dell’altro. Anche perché il nostro interlocutore potrebbe aver presto altri impegni a stretto giro, così come dover partire o fare altro. Possiamo a questo punto dire che con un “semplice” ritardo stiamo invadendo l’equilibrio dell’altro e che l’oggetto del nostro incontro potrebbe risentirne negativamente. Dunque la puntualità può essere vista come il primo sintomo di predisposizione verso l’altro.

Assodato che il ritardo non è piacevole per chi lo subisce e mette in cattiva luce chi lo fa, pensiamo ad alcuni esempi che rendono bene l’idea. Invito a casa di amici, a cena per un’ora ben precisa, come è giusto che sia. Dobbiamo calcolare molto bene i tempi, considerate il traffico sulle strade, il tempo che impiegheremo prepararci ed eventuali possibili imprevisti che potrebbero ostacolarci, oltre ad eventuali tappe prima di arrivare (dolci o fiori per rendere omaggio ai padroni di casa). In generale, non ci è richiesto di sfoggiare doti da indovini, ma ridursi all’ultimo momento per scegliere la fantasia dei calzini non è certamente il giusto atteggiamento da adottare. Così come per eventuali riunioni o meeting di lavoro, pensate all’organizzazione dietro le quinte dell’evento, al fatto che ci sono altre persone coinvolte e che il non essere da soli ci mette in condizione di dover tenere sotto controllo l’orologio con molta frequenza. Inoltre ci possiamo trovare in situazioni sgradevoli nel caso in cui l’organizzatore dell’evento si sia preso in carico di contattare un catering a cui avrà dato istruzioni ben precise oppure aver prenotato un particolare posto per il nostro spuntino nel break mentre noi siamo ancora in bagno con schiuma da barba sulle guance e lametta in mano. Non importa se l’essere in eterno ritardo ormai faccia parte del nostro DNA, dobbiamo considerare che il risultato è sempre lo stesso. Stessa cosa vale se arriviamo troppo in anticipo, perché colpiti da attacchi d’ansia conseguenza del timore di arrivare tardi.

A questo punto la domanda è d’obbligo! Ma c’è un minimo di tolleranza? La regola da applicare è quella dei 10 minuti: la tolleranza è di 10 minuti prima o 10 minuti dopo l’orario. Questo garantisce tutti i buoni propositi per l’appuntamento, che sia di lavoro o di conoscenza della propria potenziale dolce metà della mela perché se è vero che ce la possiamo mettere anche tutta è anche vero che qualche minuto ci rende esseri umani.


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